Fehu, la runa della creazione



Fehu è la prima runa del Fuþark. E' la runa della creazione e della procreazione, la runa che segna l'inizio di un ciclo, di un percorso, di un cammino. Simbolicamente, è associata spesso a Auðhumla, la Vacca primordiale, nata dalla brina di Ginnungagap, che nutrì coi suoi quattro fiumi di latte il gigante primordiale Ymir. Auðhumla fu anche colei che generò la prima creatura umana, Bùri. Bùri generò Borr, il quale si unì con la gigantessa Bestla e generò i primi Dèi: Vili, e Odino.

Fehu è anche la runa della ricchezza (perché per i popoli del nord il possesso del bestiame era una grande forma di ricchezza) e dell'energia determinante per generare ogni cosa, sia essa materiale o immateriale. Fehu crea immagini primaverili: boschi in fiore, foreste rigogliose, vallate verdi attraversate da splendidi fiumi, pascoli e frutta.
Alla runa Fehu sono legati due dèi norreni della stirpe dei Vani: Freya e Freyr. Freya è la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità, della seduzione, ma anche della guerra e delle arti magiche, tra cui la divinazione runica; Freyr, fratello di Freya, è una divinità legata all'acqua (quindi anche fiumi, laghi, mari), possiede una nave magica (Skidbladnir) che viaggia velocissima perché ha sempre vento in poppa e che può essere piegata e messa in tasca, e possiede anche una spada magica che combatte da sola.

L'estrazione della runa Fehu invita quindi a riflettere sui concetti di ricchezza, felicità, abbondanza e creazione, intesa anche come inizio. Se viene estratta capovolta, Fehu ci spinge a riflettere sul fatto che noi approcciamo negativamente ai concetti di ricchezza, felicità, abbondanza e generosità, rischiando di vivere e di essere percepiti come avidi, egoisti e, quindi, più poveri e più infelici. Fehu capovolta indica che le nuvole si addensano sui prati e sui boschi di cui abbiamo parlato prima. Dobbiamo essere pronti a questa evenienza.


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Quante sono le rune?

Secondo la tradizione più antica, il Fuþark originario, ovvero la prima forma conosciuta di alfabeto runico, si compone di 24 rune, divise in 3 gruppi (Aettir) di 8 rune. L'ordine delle rune non è casuale, ma rappresenta un ideale percorso attraverso i vari stadi della crescita evolutiva dell'Uomo, dall'infanzia alla vecchiaia passando per l'età adulta. Per questo motivo, ogni runa è in relazione con con quella che la precede e con quella che la segue, oltre che con tutte le altre.

I tre Aettir sono:
l'Aett di Freya, che contiene simboli legati alla vita degli allevatori e dei contadini. Le prime tre rune  dell'Aett sono Fehu, Uruz e Thurisaz, e riguardano i temi della sopravvivenza; le successive tre rune sono Ansuz, Raido e Kenaz, e si riferiscono alla ricerca del significato della vita attraverso l'esperienza e la ragione; le ultime due rune sono Gebo e Wunjo, e si riferiscono alla felicità e alla realizzazione nel mondo.


l'Aett di Heimdall, che contiene simboli legati alle difficoltà e alle "prove" della vita. Hagalaz ci parla della morte intesa come dissoluzione della forma; Nauthiz ci parla del dolore della perdita; Isa ci parla del lutto, della solitudine e della separazione; Jera rappresenta la ciclicità dell'esistenza e la rinascita; Eihwaz rappresenta il viaggio sciamanico nelle profondità dell'inconscio; Perth ci parla di amore e di iniziazione; Algiz ci ricorda di curare la nostra dimensione spirituale; Sowelu ci parla di scelta, forza e di una nuova alba.



l'Aett di Tyr, che contiene simboli legati al mondo familiare e alla vita nella comunità. Teiwaz rappresenta il potere e la legge; Berkana rappresenta il rapporto di coppia e la fertilità, Ehwaz rappresenta il rapporto con gli altri; Mannaz rappresenta la fratellanza universale di tutti gli uomini; Laguz rappresenta l'inconscio collettivo della società; Inguz rappresenta la Stirpe, ovvero i figli e la famiglia; Othila rappresenta gli antenati e la tradizione; infine Dagaz rappresenta l'illuminazione e la realizzazione.




Cosa sono le Rune?



Il sostantivo norreno run significa "segreto", "mistero". Ancora oggi, nella lingua tedesca, il verbo raunen significa "bisbigliare, sussurrare". Perché le rune non urlano, in quanto tutti potrebbero sentire. Le rune sussurrano al cuore del Viandante, a bassa voce. Come è giusto che si faccia quando si ha a che fare con qualcosa di misterioso e segreto.
L'alfabeto runico è anche detto Fuþark (si pronuncia Futhark) e prende il nome dalle prime sei rune dell'alfabeto:
ᚠ = f
ᚢ = u
ᚦ = þ ( si pronuncia th)
ᚫ = a
ᚱ = r
ᚲ = k
Dal punto di vista grafico, le rune sono composte da linee rette che si intersecano: il motivo è dovuto al fatto che esse venivano scritte su pietra, legno o altre superfici dure.

Secondo la tradizione, fu il dio Odino a "scoprire" le rune durante un rituale di autosacrificio, in cui la divinità si sarebbe volontariamente trafitto con una lancia dopo essersi impiccato sull'Yggdrasill, l'albero cosmico (cfr. Hávamál).
Questo rituale sarà ripetuto anche durante i sacrifici umani: le vittime saranno infatti impiccate e poi trafitte a colpi di lancia.
Ormai sono rimasti in pochi ad utilizzare le rune come strumento di divinazione. In epoca contemporanea, molti usano i simboli runici per moda, senza conoscere il reale significato di ogni singola runa. Purtroppo, non pochi movimenti politici di estrema destra hanno utilizzato le rune come simbolo, a partire dal nazismo fino ai giorni nostri: ciò ha determinato il fraintendimento che esse siano simboli di destra e che chi si interessa di rune sia un pericoloso estremista.
Nulla di più falso è stato proferito al vento.